Con il termine prostatite viene denominato un processo infiammatorio della prostata su base batterica e non, che si manifesta con più alta incidenza nei soggetti giovani, con una sintomatologia disurica e algica.
La comunità scientifica ha identificato quattro tipi di prostatite:
- Prostatite batterica acuta
- Prostatite batterica cronica
- Prostatite abatterica cronica
- Dolore pelvico cronico infiammatorio
- Dolore pelvico cronico non infiammatorio
PROSTATITE BATTERICA ACUTA “I”
La prostatite acuta è un irritazione che causa gonfiore della prostata.
La prostatite acuta è solitamente causata da un’infezione batterica della ghiandola prostatica. Tutti i batteri che possono causare un’infezione delle vie urinarie possono causare la prostatite batterica acuta, tra cui:
- Enterococchi;
- Escherichia coli;
- Klebsiella pneumonia;
- Proteus mirabilis;
- Pseudomonas aeruginosa;
- Staphylococcus aureus.
I sintomi che caratterizzano la prostatite batterica acuta sono: brividi, febbre, dolore alla schiena e nell'area genitale, frequenza ed urgenza urinaria spesso durante la notte, bruciore e fastidio durante la minzione, dolenza diffusa ed una infezione del tratto urinario, evidenziata, a seguito di analisi di laboratorio, dalla presenza di leucociti e batteri nelle urine. Possono essere presenti secrezioni dal pene. Una evenienza relativamente comune è rappresentata dalla ritenzione acuta d'urina, dovuta al fatto che l'infiammazione determina un restringimento del primo tratto dell'uretra (l'uretra prostatica).
PROSTATITE BATTERICA CRONICA “II”
La prostatite batterica cronica è infiammazione che causa gonfiore e irritazione della prostata, si sviluppa lentamente e si protrae per un lungo periodo di tempo.
La prostatite cronica è in genere causata da un’infezione batterica cronica della prostata. Essa può avvenire a seguito di:
- Prostatite batterica acuta;
- Epididimite;
- Infezioni delle vie urinarie che spesso ritornano;
- Uretrite.
Le specie più comuni di batteri che causano la prostatite cronica sono:
- Escherichia coli;
- Enterobacter cloacae;
- Klebsiella pneumonia;
- Altri della specie Proteus.
I sintomi possono essere completamente assenti o sono simili a quelli della prostatite acuta, ma non sono altrettanto gravi. Di solito cominciano in modo più graduale. I pazienti possono non avere sintomi per lunghi periodi, o possono avere sintomi lievi tutto il tempo. I sintomi possono includere: Sangue nelle urine, avvio ritardato della minzione (esitazione urinaria), minzione frequente, incontinenza, febbre bassa, dolore o bruciore durante la minzione, lombalgia, dolore nel perineo, dolore testicolare.
PROSTATITE ABATTERICA CRONICA “III”
La prostatite abatterica cronica è il dolore e sintomi urinari a lungo termine che coinvolgono la ghiandola prostatica o altre parti del tratto urinario inferiore o zona genitale di un uomo. Questa condizione non è causata da un’infezione batterica. I possibili fattori di rischio che possono causare la prostatite abatterica cronica sono:
- Funghi;
- Irritazione causata da un ritorno di urina nella prostata;
- Parassiti (trichomonads);
- Virus;
- Sostanze chimiche;
- Disturbo nervono che coinvolge il tratto urinario inferiore;
I sintomi più comuni sono: sangue nello sperma, sangue nelle urine, dolore sopra l’osso pubico, tra i genitali e l’ano (perineo), nel tratto lombo-sacrale, scroto, punta del pene o uretra, problemi con la minzione (diminuzione del flusso urinario, minzione frequente, dolore o bruciore durante la minzione, svuotamento incompleto della vescica o debole flusso di urina), dolore con la defecazione, dolore con l’eiaculazione.
DOLORE PELVICO CRONICO INFIAMMATORIO “IIIA”
Dolore pelvico cronico può essere definito come un dolore persistente o ricorrente, in particolare la presenza di globuli bianchi nel liquido seminale e nelle urine. Il dolore pelvico deriva da una serie di possibili meccanismi, alcuni dei quali rimangono spesso misconosciuti o mal definiti. E’ proprio a causa di questa molteplicità di fattori alogeni che si parla di “sindrome del dolore pelvico cronico”:
- ginecologiche (prolassi, endometriosi, vulvo-vaginiti, dispareunia e vaginismo, fattori iatrogeni),
- anorettali (proctiti, emorroidi, ragadi anali),
- neuromuscolari (neuropatia pudenda, patologia del midollo spinale sacrale),
- gastrointestinali (sindrome del colon irritabile, diverticolite, stipsi, morbo celiaco),
- urologiche (cistiti, prostatiti, uretriti, orchi-epididimiti, cause iatrogene).
I sintomi che caratterizzano il Dolore pelvico cronico possono essere definiti come un dolore persistente o ricorrente, associato a sintomi delle basse vie urinarie, disturbi urinari come minzione difficoltosa e con getto debole, stimolo urgente ad urinare, sensazione di svuotamento incompleto che costringe il soggetto a ripetere la minzione più volte a sintomi indicativi di disfunzioni sessuali, intestinali, ano-rettali, ginecologiche, senza riscontro obiettivo di infezioni né di altre patologie.
DOLORE PELVICO CRONICO NON INFIAMMATORIO “IIIB”
Dolore pelvico cronico può essere definito come un dolore persistente o ricorrente, in particolare la presenza di globuli bianchi nel liquido seminale e nelle urine. Il dolore pelvico deriva da una serie di possibili meccanismi, alcuni dei quali rimangono spesso misconosciuti o mal definiti. In assenza di infiammazione la ragione per la quale una prostata di dimensioni normali (che non ostruisce il flusso di urina) e che non è infiammata o infettata da batteri debba dare dolore o debba generare disturbi della minzione rimane un dilemma.
I sintomi principali avvertiti dal paziente sono: dolore lieve o semplice peso sovrapubico (pochi centimetri sotto l'ombelico), disturbi urinari come minzione difficoltosa e con getto debole, stimolo urgente ad urinare, sensazione di svuotamento incompleto che costringe il soggetto a ripetere la minzione più volte. Molto spesso il paziente riferisce anche bruciore uretrale (bruciore all'interno dell'uretra) ed eiaculazione dolorosa.
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